Evoluzione del paesaggio agrario e naturale

Ultima modifica 15 ottobre 2018

Il territorio cremasco, anticamente, era ricoperto completamente dalle acque dei fiumi Adda, Serio e Oglio, tanto da essere una lingua di terra che si insinuava nella paludosa area del lago Gerundo. Ad alimentare l'irregolarità del regime delle acque contribuivano le numerose risorgive tra l'alta e la bassa pianura.
Sin dal III e II secolo a.C., popolazioni celtiche si insediarono nella pianura padana e, vivendo di agricoltura, oltre che di caccia e di allevamento, iniziarono a modellare il territorio con una scacchiera di terre coltivate, intervallate da boschi e selve.
Con l'avvento delta conquista romana, il primitivo assetto agricolo subisce un potenziamento senza eguali mediante ta sistemazione centuriale. I Romani, infatti, misurarono il territorio, lo sistemarono idraulicamente e lo suddivisero in regolari appezzamenti, le centuriazioni, che venivano assegnate ai singoli coloni per essere lavorate. Il disegno conferito dalle centuriazioni al territorio ebbe una struttura così solida da essere rilevabile ancora oggi.
Con la caduta dell'Impero romano però, questo ordinamento agricolo, una volta lasciato in abbandono, andò disgregandosi. Durante i secoli dell'alto Medioevo, poi, l'ambiente selvatico si impossessò di grandi superfici territoriali.